mercoledì 1 giugno 2011

Apple nel mirino dell'antitrust

apple.jpg Dopo appena 4 giorni dalla chiusura dell’ultima istruttoria aperta nei confronti di 7 grandi catene di distribuzione, l’AgCom ha deciso di avviare un procedimento nei confronti di Apple e Comet per la tutela dei consumatori.
Le 7 istruttorie appena concluse, hanno coinvolto le imprese che operano con le insegne Expert, Carrefour, Auchan, Panorama, IPER La Grande I, Eldo Italia, Di Salvo e Della Martira per un totale di circa 460 punti vendita e che non rispettavano le norme vigenti sull’assistenza post vendita che il Codice del Consumo riserva ai consumatori. In particolare, l’Autorità ha reso vincolanti alcuni impegni: tempi certi e ragionevoli per ottenere, dal venditore, la sostituzione o la riparazione di un prodotto difettoso; la durata della garanzia legale da fare valere nei confronti del venditore per 24 mesi dall’acquisto e entro due mesi dal manifestarsi del difetto; informazione chiara sulla differenza tra garanzia legale e servizi di assistenza aggiuntivi o accessori e sui diritti dei consumatori in materia, nonché le modalità semplici per l’esercizio del diritto di recesso per gli acquisti effettuati via internet.
L’avvio della nuova indagine interessa invece la “Mela” più famosa al mondo: secondo i primi accertamenti compiuti dagli uffici la società, insieme alla catena di vendita Comet, proporrebbe un contratto di assistenza a pagamento, Apple Care, senza chiarire al consumatore che il contratto si sovrappone temporalmente al secondo anno della garanzia legale che non comporta costi per il consumatore.
Le due società sarebbero quindi accusate di non informare correttamente l’acquirente sulla durata legale della garanzia, invitandolo a sostenere una spesa aggiuntiva non necessaria.
Non rimane, quindi, che aspettare la fine dell’indagine, sperando che possa essere la fine di una delle tante truffe a danno del consumatore.

Stop alle cabine telefoniche

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L’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) ha accettato l’istanza presentata da Telecom Italia, nella quale la società richiedeva la revisione dei criteri definiti dalla delibera n. 290/01/CONS in merito alle postazioni telefoniche pubbliche. Secondo Telecom, i costi sostenuti per la manutenzione degli apparecchi non sono proporzionati ai ricavi ottenuti dall’utilizzo delle cabine telefoniche e ai finanziamenti  erogati dall’AGCOM. Un’indagine ha rilevato che dal 2008 il traffico generato dalle postazioni telefoniche ha subito un continuo calo tanto che il 27% circa degli apparecchi presenti in tutto il territorio nazionale origina meno di due chiamate al giorno e il 54% circa meno di 3 chiamate.
Il contesto internazionale mostra come l’utilizzo dei PTP è sempre meno frequente nei paesi dell’Unione Europea, dove i provvedimenti relativi alla rimozione degli stessi è disciplinata per particolari casi e previa consultazione dei potenziali utenti.
In Italia il numero delle cabine telefoniche si aggira intorno alle 130 000 unità, molte delle quali dismesse e con linee telefoniche non più attive. L’Autorità darà via al censimento di queste strutture e, qualora lo ritenesse necessario, affiderà a Telecom l’incarico di rimuoverle entro 120 giorni dalla delibera finale o entro 30 giorni nei casi di evidente stato di abbandono. Verranno verificate e mantenute tutte le cabine all’interno  delle scuole, dei luoghi di lavoro, negli ospedali, nelle caserme, nelle carceri e negli uffici della pubblica amministrazione, e laddove è proibito l’uso del telefono mobile.
Sessanta giorni prima della rimozione dell’apparecchio, la Telecom sarà obbligata ad informare gli utenti esponendo specifici cartelli adesivi in cui viene descritto il motivo della dismissione, l’indirizzo e-mail per opporsi al provvedimento e il riferimento alla pagina del sito internet di Telecom Italia è possibile individuare l’elenco delle cabine telefoniche sul territorio nazionale.
L’utente e/o l’ente locale ha 30 giorni di tempo, dalla notifica della notizia di rimozione, per presentare le proprie obiezioni opportunamente motivate alla Direzione per la Tutela dei Consumatori dell’AGCOM, inviando una mail all’indirizzo cabinatelefonica@agcom.it. 

Ufficio Legale

Sale il bilancio delle vittime

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In Germania continua l’epidemia dal batterio Echerichia Coli Enteroemorragico (EHEC) che provoca diarrea emorragica e la sindrome emolitico –uremica e nei casi peggiori coma e morte. Oltre ai morti sono tanti i ricoveri ospedalieri e purtroppo casi sospetti si stanno verificando anche in altri paesi europei, in Svezia, Danimarca, Gran Bretagna, Francia, Austria, Olanda e Svizzera.
Il problema sarebbe dovuto al consumo di cetrioli contaminati.
In Italia il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha dichiarato di aver allertato l’Istituto Superiore di Sanità per i controlli e prosegue ”nessun caso di cetrioli infetti in Italia, i Nas sono al lavoro per individuare eventuali arrivi di verdure contaminate”. Senza dimenticare, aggiunge il ministro, che per non correre rischi, è prudente rispettare alcune norme d’igiene così da evitare la contaminazione, come lavare molto bene le verdure, gli utensili utilizzati in cucina, lavarsi bene le mani ed evitare il contatto di prodotti già lavati con quelli da lavare. “Queste norme permettono di evitare episodi di tossinfezione alimentare da Escherichia Coli” ha dichiarato il ministro.
La Coldiretti invita a consumare ortaggi di stagione, comprare prodotti “a kilometro zero”, quindi direttamente dai produttori agricoli e nei mercati dove sono presenti gli stessi agricoltori.
La sorveglianza resta alta in tutta Europa, i Centri Europei per il Controllo delle Malattie stanno collaborando con i ministeri della sanità dei singoli stati, con l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, la Commissione Europea e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). 

Nuova delibera sulla questione taxi

taxi_0.jpg Ieri è stata convocata presso l’Assessorato alle Politiche della Mobilità di Roma Capitale una riunione tra le associazioni per i consumatori e l’Assessorato per discutere su un tema molto delicato che riguarda la regolamentazione dei taxi.
L’Assessorato ha illustrato la delibera per la regolamentazione dei taxi e soffermandosi sui punti salienti e ha scaldato la tavola rotonda con le associazioni riunite. I punti di discussione sono stati diversi, primo fra tutti quello sulle tariffe e i relativi supplementi fissati dalla Giunta di Roma con scadenza biennale che saranno aggiornate in base all’indice di inflazione del settore, possono essere fissate tariffe predeterminate da e per aeroporti, porti, attrazioni turistiche o commerciali della città e della regione, un punto poco chiaro riguarda le destinazioni fuori Roma in cui non è prevista una tariffa ben determinata, ma sarà demandata alla libera contrattazione tra le parti nei limiti di una tariffa chilometrica massima. Saranno previsti costi ridotti per donne che viaggiano di notte, per le corse dirette agli ospedali, per giovani all’uscita delle discoteche il venerdì e il sabato.        
Verrà implementato il sistema unico di chiamata taxi “060609” in modo da ridurre i tempi di attesa e così i costi. I titolari dei taxi sono obbligati al rilascio di ricevute automatiche complete di numero di licenza, nominativo del titolare, costo del viaggio, data e ora.
Se l’erogatrice delle ricevute dovesse essere guasta, è stato proposto da parte delle associazioni di rilasciare delle ricevute prestampate dal comune di Roma previa segnalazione per dichiarare il mal funzionamento dello strumento. Inoltre verranno stanziati fondi per incentivi proprio per l’erogatrice di ricevute e per le autovetture ad emissione di inquinanti ridotta. È stato proposto l’inserimento delle corsie preferenziali per l’estate e nuovi parcheggi nell’area della stazione termini, per contenere il problema dei tassisti abusivi.C’è poi tutta una parte della delibera che riguarda i mezzi pubblici a trazione animale.
Infine si è affrontato il problema della commissione consultiva che è stata modificata; da 27 membri si è scesi a 20 così ripartiti: 3 esperti del settore designati dal sindaco, 12 rappresentanti per il settore taxi di cui 2 per il settore noleggio e 5 rappresentanti designati dalle associazioni degli utenti operanti in ambito locale; per questo punto le associazioni si sono dette contrarie per la differenza numerica con i rappresentanti dei tassisti. Il provvedimento dovrà essere esaminato oggi dalla Commissione Consultiva e successivamente passare al vaglio della Giunta.

Allerta per infezione batterica

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Allarme in Germania a causa dell'improvviso diffondersi di un'epidemia derivata dal batterio fecale "Esterichia coli" O104 (Ehec), che è presente nella parte inferiore dell'intestino degli animali.
L’infezione ha causato  già 4 morti  e 140 persone colpite da disturbi intestinali. La virulenza dell’infezione ha spinto le autorita' tedesche ad alzare il livello di guardia per cercare di limitarne la diffusione. In particolare, tramite i mezzi di comunicazione, sono stati lanciati appelli alla popolazione  per ricordare loro di lavare con la massima cura i cibi.
Il focolaio dell’infezione non è stato ancora indentificato. Le regioni più colpite sono quelle della Germania settentrionale, Schleswig-Holstein e Bassa Sassonia, anche se non si esclude una rapida diffusione verso sud.
Il batterio E. coli si trova nell'intestino degli esseri umani e degli animali a sangue caldo. La maggior parte dei ceppi sono innocui, ma alcuni possono causare gravi malattie a trasmissione alimentare. La questione che preoccupa di più i sanitari sono i casi di Sindrome emolitico uremica (SEU) che si sviluppa in alcuni soggetti dopo l’ingestione di alimenti contaminati. L'uomo contrae la malattia essenzialmente attraverso il consumo di alimenti contaminati, come la carne cruda o poco cotta e latte non pastorizzato. A questi cibi, dunque, bisogna al momento prestare la massima attenzione. In Italia, il ministero della salute sino ad ora non si è espresso e anche il sistema di allerta europeo non si è attivato, anche se non si escludono collegamenti con gli altri paesi.

Lotta contro le fordi nel settore ittico

pesci.jpg Un rapporto della Commissione europea pubblicato oggi segnala come le tecnologie molecolari, basate sulla genetica, la genomica, la chimica e la medicina legale, possano aiutare ed eliminare i dubbi che girano intorno ai prodotti ittici specialmente una volta trasformati.
Nel presentare la relazione alla manifestazione “Slow Fish” a Genova, Maria Damanaki, commissaria europea responsabile degli Affari marittimi e della pesca, ha affermato: “La pesca illegale raggiunge, a quanto pare, un valore di 10 miliardi di euro all’anno in tutto il mondo. Si tratta di un’attività criminale con effetti nefasti per tutta l’economia, distruttivi per l’ecosistema marino e dannosi per le collettività dei pescatori e i consumatori. Non vi può essere pesca sostenibile se le regole non sono rispettate, nelle acque dell’Unione europea e fuori di esse”.
Máire Geoghegan-Quinn, commissaria europea responsabile per la ricerca, l’innovazione e la scienza e alla quale fa capo il CCR ha dichiarato: “Quest’importante relazione elaborata da scienziati della Commissione europea che operano presso il Centro comune di ricerca indica come un uso più ampio e più coordinato delle tecnologie molecolari innovative possa aiutare a sventare le frodi nel settore della pesca e a garantire che i consumatori paghino il prezzo corrispondente ai prodotti che comprano e sappiano cosa mangiano.” L’obiettivo è promuovere un dialogo informato tra le varie parti interessate: divulgare le informazioni e la consulenza.
Due delle tecniche fraudolente più diffuse nel settore della pesca sono l’indicazione, in etichetta, di un nome falso della specie di pesce o del prodotto della pesca venduto oppure la dichiarazione di una falsa origine geografica. La relazione descrive in che modo le metodiche molecolari, come quelle basate sulla tecnologia del DNA, permettano di identificare le specie anche nei prodotti trasformati. Le tecnologie molecolari costituiscono perciò un potente strumento di controllo e possono essere utilizzate nel processo di verifica, in particolare durante il cosiddetto esame fisico di un prodotto.

Telefonia e web, nuove norme dall'UE

tele e web.jpg Novità in arrivo nel settore delle telecomunicazioni per i cittadini dei paesi dell’Ue. Da domani, mercoledì 25 maggio, gli stati membri saranno tenuti ad attuare a livello nazionale le norme nella suddetta materia, per aumentare la competitività del settore e offrire migliori servizi nella telefonia fissa, mobile e internet.
Attualmente, sono già previste una serie di disposizioni volte a tutelare gli interessi di utenti e consumatori in genere, ma la Commissione ha introdotto delle nuove condizioni, al fine di aggiornare e chiarire la direttiva sulla protezione dei dati , in particolare contro la violazione di dati personali o spam (e-mail indesiderate) in ragione degli sviluppi tecnologici; rendere obbligatoria l'estensione del numero europeo per le chiamate di emergenza 112; mantenere e consolidare gli obblighi esistenti per quanto riguarda la gestione dei reclami e la composizione delle controversie; aumentare la trasparenza dell'informazione (anche sulle tariffe) per i consumatori; imporre ai fornitori di pubblicare informazioni sulla qualità del servizio ad uso dei clienti.
Per quanto riguarda la telefonia, oltre al passaggio da un operatore fisso a uno mobile senza dover cambiare il proprio numero di telefono, si prevede che i contratti iniziali di abbonamento per i clienti avranno una durata massima di 24 mesi e gli operatori saranno obbligati a offrire contratti di 12 mesi (facilitando il passaggio ad un altro operatore nel caso di offerte più convenienti).
Gli utenti di Internet dovranno invece ricevere informazioni in merito alle tecniche di gestione del traffico e al loro impatto sulla qualità del servizio, così come eventuali altre limitazioni (limiti di larghezza di banda, velocità di connessione disponibili, blocco o strozzatura dell'accesso a taluni servizi come i servizi VoIP); i contratti dovranno inoltre contenere informazioni dettagliate relative ai rimborsi e alle compensazioni offerte qualora tali livelli minimi non siano raggiunti.
L’Italia dovrà quindi adeguarsi a breve alle nuove direttive, altrimenti rischia dei provvedimenti di infrazione da parte della Commissione.

martedì 17 maggio 2011

Xango multata per 250 mila euro

xango-.jpg L'L'antitrust ha multo per 250 mila euro la società Xango italy, azienda operante nel commercio al dettaglio di succhi di frutta, bevande, integratori alimentari e dietetici. Secondo l'antitrust, il metodo di commercializzazione del prodotto è stato scorretto, mirato sul creare confusione sulla reale natura del prodotto, proprietà e composizione della bevanda. Inoltre il sistema usato da Xango per la commercializzazione e vendita del prodotto, metodo che coinvolgeva i consumatori con uno schema piramidale di acquisto e vendita del prodotto dove i consumatori venivano incentiva a ricercare altri consumatori-venditori attratti dalla possibilità di un facile guadagno, è risultato violare diversi articoli del codice del consumo. Infatti, da un controllo dell'antitrust risulta che solo il 10% delle molte persone coinvolte nelle vendite del prodotto percepivano un compenso.antitrust ha multo per 250 mila euro la società Xango italy, azienda operante nel commercio al dettaglio di succhi di frutta, bevande, integratori alimentari e dietetici. Secondo l'antitrust, il metodo di commercializzazione del prodotto è stato scorretto, mirato sul creare confusione sulla reale natura del prodotto, proprietà e composizione della bevanda. Inoltre il sistema usato da Xango per la commercializzazione e vendita del prodotto, metodo che coinvolgeva i consumatori con uno schema piramidale di acquisto e vendita del prodotto dove i consumatori venivano incentiva a ricercare altri consumatori-venditori attratti dalla possibilità di un facile guadagno, è risultato violare diversi articoli del codice del consumo. Infatti, da un controllo dell'antitrust risulta che solo il 10% delle molte persone coinvolte nelle vendite del prodotto percepivano un compenso.

Rinnovabili, ecco il quarto conto energia

rinnovabili.jpg Grandi novità nel settore rinnovabili. E’ stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale dello Sviluppo economico e dell’Ambiente che introduce il quarto Conto Energia, ovvero il nuovo regime di incentivi per la produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici. Il decreto si applicherà agli impianti fotovoltaici che entreranno in azione dal 31 maggio 2011, fino al 16 dicembre 2016, un intervallo di tempo abbastanza lungo nel corso del quale il settore dovrebbe arrivare gradualmente all’autosufficienza economica.
L’obiettivo indicativo di potenza totale che dovrebbe essere installata a livello nazionale è di circa 23.000 MW, corrispondenti ad un costo indicativo cumulato annuo degli incentivi stimabile tra i 6 e i 7 miliardi di Euro.
Verranno eliminati i limiti di produzione con l’introduzione di un sistema di regolazione automatica degli incentivi, basato sulla potenza installata, che entrerà a regime dal 2013; inoltre verranno eseguiti dei controlli da parte di ENEA e GSE per evitare l’installazione di impianti non rispondenti alle caratteristiche e prestazioni offerte.
Per quanto riguarda la tariffa invece, verrà percepita al momento dell’entrata in esercizio dell’impianto: nel caso in cui ritardi di varia natura facessero perdere il diritto ad una determinata tariffa incentivante, il proprietario dell’impianto potrà richiedere un indennizzo. Tutta questa serie di novità dovrebbe portare al raggiungimento della famosa grid parity, ovvero la competitività della tecnologia, già dal 2017.
Oltre alle tariffe incentivanti, sono previsti dei premi aggiuntivi per i piccoli impianti su edifici, in particolare:
- per gli impianti abbinati ad un uso efficiente dell’energia;
- del 5% per gli impianti ubicati in zone industriali, miniere, cave o discariche esaurite, area di pertinenza di discariche o di siti contaminati;
- del 5% per i piccoli impianti, realizzati da comuni sotto i 5000 abitanti;
- di 5 centesimi di euro/kWh per gli impianti installati in sostituzione di coperture in amianto;
- del 10% per gli impianti il cui costo di investimento, per quanto riguarda i componenti diversi dal lavoro, sia riconducibile per almeno il 60% ad una produzione realizzata nell’Unione europea.
Rimangono comunque alcune perplessità, in primis il fatto che questo decreto regola il sistema di incentivazione del solo fotovoltaico, bisognerà attendere, quindi, ancora per scoprire il futuro delle altre fonti rinnovabili.

Antitust multa le compagnie low cost

foto_volare_052.jpg L’estate si avvicina e gli italiani si preparano in largo anticipo a prenotare le loro vacanze estive, confrontando i prezzi, con un occhio particolare agli sconti applicati dalle diverse compagnie aeree low cost, che mensilmente propongono tariffe a partire da 1 euro. Attenzione però perché, molto spesso, succede che i posti disponibili sono limitati e il prezzo finale non corrisponde a quello di partenza: al costo iniziale bisogna aggiungere infatti, anche altre spese, come il check-in online e le tasse. Nell’ultimo periodo inoltre, sempre più compagnie hanno deciso di introdurre un costo aggiuntivo ulteriore: il pagamento per la prenotazione con carta di credito, che generalmente ammonta a 5 euro. Proprio in seguito a questa mossa, l’Antitrust ha deciso di sanzionare con multe del valore complessivo di 285 mila euro Alitalia (80 mila euro), Blu express (75 mila euro), Germanwings (35 mila euro) e Air Italy (55 mila euro). L’Autorità ha ritenuto scorretto, in base al Codice del Consumo, la separata applicazione, nonché la mancanza o incompleta informazione in merito al “supplemento carta di credito” rispetto al prezzo del volo, addebitato solo nella fase conclusiva del processo di prenotazione su internet. Sono state inoltre doppiamente sanzionate Alitalia e Germanwings, per aver pubblicato sul web, solo in lingua inglese, le condizioni tariffarie o le condizioni generali di trasporto, obbligatorie per perfezionare l’acquisto, provocando difficoltà ai consumatori italiani.
Attenzione quindi, quando acquistate un biglietto online, agli oneri aggiuntivi applicati dalle compagnie, e per qualunque tipo di informazione o denuncia, potete rivolgervi alle nostre sedi presenti sul territorio nazionale.

Vetro è meglio

vetro.jpg I contenitori di vetro sono i più preferiti in Europa ma sopratutto in Italia. A confermarlo è un indagine della FEVE, Federazione Europea dei contenitori di vetro, evidenziando in Europa, principalmente in Italia, una maggiore preferenza per il vetro che per altri tipi di materiali. Secondo lo studio, il 54% dei consumatori europei (62% in Italia) preferisce acquistare prodotti in vetro, poichè in grado di mantenere intatto il sapore di ciò che contiene, il 48% (58%in Italia), perchè non nuoce alla salute, e il 43% degli europei e italiani, lo preferisce perchè amico      dell' ambiente.
Il vetro infatti, è il materiale più riciclato dai consumatori: addirittura l' 86% in Italia contro l' 80,1% in Europa. La ricerca  ha interessato 17 paesi europei, e evidenzia come i consumatori siano più indirizzati verso un consumo più responsabile. Ha commentato  Antonio Lui, Presidente della sezione produttori vetro cavo di Assovetri, che per le sue caratteristiche, il vetro rappresenta il perfetto contenitore per i prodotti puri e naturali. La preferenza per il vetro resta molto alta per il vino, birra e alcolici, ma anche per condimenti, cibi per bambini e bibite. Quello che emerge dalla ricerca  è che i consumatori comprerebbero più vetro se lo trovassero sugli scaffali dei negozi; e conclude affermando che un italiano su due preferirebbe il latte nella tradizionale bottiglia di vetro, ma solo il 6% riesce a comprarlo.
In oltre, anche la commissione europea, invita i genitori a usare biberon di vetro come opzione più sana.

giovedì 12 maggio 2011

Decreto sviluppo 2011

decreto.jpg Il governo ha approvato un decreto legge contenente vari provvedimenti finalizzati allo sviluppo e al rilancio dell’economia Italiana. Le misure, divise in dieci articoli, riguardano le seguenti materie:
Ricerca scientifica: Istituzione di un credito d’imposta fino al 90% per le imprese che finanziano progetti di ricerca in Università o Enti.
Lavoro: Istituzione di un credito d’imposta pari a 300€ per incentivare le imprese del mezzogiorno ad assumere lavoratori a tempo indeterminato.
Turismo: Diritto di superficie per gli arenili della durata di 90 anni riguardante anche aree già occupate lungo le coste da edificazioni esistenti.
Opere pubbliche: Diminuzione dei tempi di costruzione delle opere pubbliche, soprattutto se di interesse strategico; semplificazione delle procedure di affidamento dei relativi contratti pubblici; garanzia di un più efficace sistema di controllo; riduzione del contenzioso.
Edilizia privata: Introduzione di un nuovo “piano casa” volto ad ampliare le norme di liberalizzazione delle costruzioni private; istituzione del silenzio-assenso entro un massimo di 90-100 giorni, 180-200 per le città di oltre 100mila abitanti, per il rilascio del permesso di costruire.
Burocrazia: Semplificazione degli aspetti burocratici rivolti ad una maggiore sicurezza della privacy; istituzione del pagamento delle prestazioni sanitarie per i cittadini e consegna tramite web dei referti medici da parte delle Asl; pubblicazione su internet degli atti della PA; introduzione di una autorizzazione periodica per i trasporti eccezionali.
Fisco: abolizione, per lavoratori dipendenti e pensionati, dell’obbligo di comunicazione annuale dei dati relativi a detrazioni per familiari a carico; estensione del regime di contabilità semplificata a 400mila euro di ricavi per le imprese di servizi e a 700mila euro di ricavi per le altre imprese.
Imprese e credito: Modifiche al codice civile volte a rafforzare la disciplina del cosiddetto “patto di famiglia” ed a favorire la continuità nell’esercizio delle imprese.
Istruzione: Riduzione dei tempi previsti per assorbire i docenti precari, risolvere il problema dell'aggiornamento della graduatorie; costituzione di un Fondo per il Merito per erogare prestiti d'onore agli studenti universitari;
Servizi ai cittadini: Introduzione di un Autorità per l’acqua con la finalità di regolazione e controllo sui servizi idrici; diffusione di una carta d’identità elettronica contenente tutti i dati dei cittadini con validità di 10 anni per i maggiorenni e 3 per i minorenni.

Ufficio Legale

giovedì 5 maggio 2011

Record storico della benzina

record benzina.jpg Che l’Italia fosse il Paese con il prezzo più alto della benzina (13% superiore alla media europea) è risaputo, ma proprio in questi giorni ha raggiunto un nuovo record, sollevando numerose proteste. La benzina ha toccato il record di 1,6 euro al litro in conseguenza di due manovre: l’aumento dell’accisa da parte del governo e la speculazione sui prezzi delle compagnie che si ripercuote sui gestori delle stazioni di rifornimento.
I primi segnali dell’aumento si sono percepiti già da martedì quando Eni ha iniziato un ritocco ai prezzi, avviando un processo di corsa al rincaro che vede Tamoil in testa con un aumento di 0,6 centesimi arrivando a 1,599 euro al litro; mentre per quanto riguarda il gasolio il prezzo massimo è quello di TotalErg che ha superato la soglia di 1,5 euro al litro.
L’Unione Petrolifera ha precisato che i “recenti andamenti dei prezzi dei carburanti sono assolutamente in linea con l’evoluzione delle quotazioni internazionali che per la benzina nell’ultimo mese sono cresciute di oltre 2 cent/litro”.
Sta di fatto che a pagarne le conseguenze come al solito saranno gli italiani, in particolare il Piemonte, Veneto e Bolzano (dove il prezzo della verde ha raggiunto 1,632 euro al litro), ma soprattutto nel Mezzogiorno dove la soglia di 1,6 euro/litro è stata superata da tempo a causa degli addizionali regionali.
Il vero problema è legato soprattutto alla scarsa liberalizzazione di questo settore nel nostro Paese: le “pompe bianche” (stazioni di rifornimento non legate ai marchi delle principali compagnie petrolifere) che applicano tariffe più convenienti, sono ancora troppo poche e diffuse al Nord.

martedì 3 maggio 2011

Diritto al futuro: un consiglio per i giovani

Il Consiglio Nazionale del Notariato ha stretto un’intesa con il Ministero della Gioventù affinché vengano attribuite maggiori garanzie per il diritto al futuro dei giovani italiani.
L’iniziativa consiste nella disponibilità on-line d’informazioni riguardanti i temi della casa, del lavoro e della famiglia. Oltre alle pagine web disponibili sul sito ufficiale del Notariato, è possibile ricevere una risposta diretta anche grazie agli indirizzi e-mail presenti e distinti per ogni area.
Nel protocollo d’intesa si evidenzia che la collaborazione istituzionale tra il CNN e il Ministro della Gioventù è volta ad avviare iniziative comuni di studio e approfondimento delle problematiche giovanili, anche ai fini del miglioramento della normativa attualmente vigente. Con l’istituzione di uno specifico servizio telematico, curato dal Consiglio Nazionale del Notariato e accessibile sia dal sito web del Ministro della Gioventù che da quello del Consiglio Nazionale del Notariato, sarà possibile fornire una attività di consulenza e informazione rivolta a tutti i giovani che intendessero avviare attività comunque connesse alla funzione notarile.

Ufficio Legale

Ticket sanitari sempre più cari

ticket.jpg Ennesima stangata nel settore sanitario. Dopo la decisione da parte dell’Aifa (Agenzia italiana per il farmaco) di abbassare il valore dei rimborsi per i cosiddetti “equivalenti” dal 10 al 40%, provocando un aumento del costo del farmaco generico, Federfarma ha pubblicato i risultati sul rapporto 2010, mettendo in evidenza un aumento della spesa dei cittadini per l’acquisto di farmaci. Secondo l’indagine, gli italiani avrebbero speso quasi un miliardo di euro in medicinali, con un netto incremento rispetto all’anno precedente: ogni utente avrebbe quindi acquistato una media di 18 confezioni di medicinali con il ticket, ma la somma pagata di propria tasca sarebbe aumentata, incidendo sulla spesa lorda dal 6,6% dello scorso anno al 7,6%.
I ticket non sono comunque adottati in tutte le Regioni e le incidenze maggiori si sarebbero registrate in Sicilia, Veneto e Lombardia, con il 10% sul totale della spesa, per arrivare a quelle più basse (4% ) di Valle d’Aosta, Trento e Friuli-Venezia Giulia.
Il rapporto rivela inoltre che, nel 2010, è aumentato il numero complessivo di ricette  (+2,6%): in tutto quasi 587 milioni, con una media di poco meno di dieci ricette per cittadino. Le confezioni di medicinali erogate a carico del Ssn sono state oltre 1 miliardo e 73 milioni, con incremento del +2,6% rispetto al 2009. Questo perché si prescrivono più farmaci, ma in media il prezzo è più basso.
Le previsioni per il futuro sulle tasche dei cittadini, però, sono tutt’altro che rosee: infatti, una recente delibera, l’Aifa, ha abbassato i prezzi di riferimento di più di 4.000 medicinali, andando a maggiorare la quota differenziale tra prezzo del medicinale prescrivibile e prezzo di riferimento pagato dai cittadini che risiedono nelle regioni che non applicano il ticket sui medicinali.
Questa decisione, che si tramuterà ovviamente in un risparmio di 609 milioni all’anno per il Servizio sanitario nazionale, rappresenterà un ulteriore aggravio per il portafoglio delle famiglie.

lunedì 2 maggio 2011

Aerei, rinviate regole sui liquidi

liquidi aereo.jpg Nuove regole dell’Unione Europea per il trasporto di liquidi da parte dei passeggeri di un volo. Dal 29 aprile 2011, sarebbe dovuto entrare in vigore il Regolamento europeo 297/2010 che prevede la possibilità di introdurre liquidi ( aerosol e gel) nelle aree sterili a bordo degli aeromobili, a patto che siano sottoposti a controlli tramite apparecchiature di nuova generazione capaci di rilevare l’eventuale presenza di esplosivo. La norma introdotta, sarebbe stata applicata solo per alcuni casi particolari come l’aerosol e il gel acquistati da un viaggiatore al duty free in un paese terzo (al di fuori cioè dell’area Ue compresa anche Svizzera, Norvegia e Islanda)  in transito su uno scalo europeo. Alcune nazioni, tra cui l’Italia, avevano già deciso di non adottare questi vincoli, lasciando inalterati le regole per il trasporto di liquidi contenuti all’interno di recipienti della capacità massima di 100 millilitri ciascuno, contenuti in buste di plastica trasparenti e richiudibili, di capacità non superiore a 1 litro.
Il giorno stesso dell’entrata in vigore delle nuove regole, la Commissione Europea ha fatto dietro-front, tenuto conto del rischio concreto di creare ancora più confusione tra i passeggeri.
Sarà comunque solo questione di tempo, in quanto entro il 2013 tutti i Paesi dovranno uniformarsi allo spirito comunitario in base al quale il trasporto dei liquidi a bordo non dovrà più essere soggetto a restrizioni preventive, ma a sistemi di controllo, per mezzo di scanner ad alta tecnologia.

Direttiva UE per giocattoli più sicuri

dc20.jpg Il fenomeno della commercializzazione dei giocattoli pericolosi è in crescita costante in tutta Europa. Soltanto in Italia, nel 2010 la Guardia di Finanza ha sequestrato 8,8 milioni di giocattoli pericolosi (+55,8% rispetto al 2009) e 10,3 milioni di giocattoli contraffatti (-7,6% in confronto allo scorso anno). I primi due mesi del 2011 non sono molto incoraggianti: sequestrati oltre 2,17 milioni di giocattoli pericolosi e 745,6 mil giocattoli contraffatti.Così arriva dal 12 maggio un decreto legislativo che definisce il concetto di giocattolo (prodotto progettati o destinati, in modo esclusivo o meno, a essere utilizzati per fini di gioco da bambini di età inferiore a 14 anni) oltre ad indicare alcune tipologie di prodotti che non possono essere considerate giocattoli e che fanno esclusi dalla categoria .Attenzione è posta anche  sulle sostanze chimiche utilizzate.Il produttore ha una maggiore responsabilità ed è previsto un sistema di controlli che coinvolge anche i rivenditori, i quali devono contribuire alla creazione e conservazione di un sistema di dati che consentano di identificare il giocattolo in tutti i suoi passaggi. Queste misure servono a contrastare la contraffazione del marchio CE; i prodotti privi del marchio potranno essere presentati solo all’interno di fiere ed esposizioni, con chiara indicazione della mancanza di conformità.E c’è un’altra novità: il ruolo riconosciuto ad Accredia, l’Organismo nazionale italiano di accreditamento, che viene incaricato dell’attività di vigilanza degli Organismi di valutazione che operano nell’ambito delle attività propedeutiche alla marcatura CE dei giocattoli da parte dei produttori. Il Ministero dello Sviluppo Economico si occupa poi della successiva “notifica” alla Comunità Europea. Creare un organismo di controllo  unico  nato dalla fusione di altri 2 enti la SINAL  e la SINCERT  potrebbe aumentare la corruzione ?Questo ci chiediamo .In Europa i casi di intossicazione e ricoveri per giocattoli,indumenti,scarpe di importazione è preoccupante per cui l’Italia rischia di abbassare i suoi standard omologandosi a quelli della comunità europea .Il dito è puntato all’estero ma il problema è che le gli italiani non vogliono investire sul Made in Italy preferendo acquistare fuori dai suoi confini.

Antitrust sanziona rti per 200.000€

rti.jpg L’Antitrust ha irrogato una sanzione di 200.000€ in conseguenza all’infrazione dell’articolo 20 del Codice del Consumo da parte della società RTI S.p.A.
La pratica commerciale scorretta riguarda il fatto che Reti Televisive Italiane non abbia assunto misure adeguate di fronte alle richieste di recesso/disdetta dei contratti annuali per la fruizione del servizio “Easy Pay” di Mediaset Premium. Questa situazione ha di fatto impedito agli utenti di poter recedere dal rapporto con la società, vincolandoli, contro la loro volontà, oltre i 30 giorni previsti contrattualmente per la disattivazione del servizio. Oltre a tutto RTI proseguiva gli addebiti nei confronti dei propri clienti per un servizio di cui non desideravano utilizzare.
A riparo del danno causato, la società multata ha avviato un’iniziativa volta a regolarizzare le criticità verificatesi; in particolare, ha azzerato gli oneri a carico degli utenti coinvolti nel problema ed ha provveduto a rimborsare gli importi indebitamente pagai da tutti i consumatori che hanno effettuato un reclamo riconosciuto fondato.

Ufficio Legale

mercoledì 27 aprile 2011

Lavoro: booum dei voucher

voucher_lavoro_accessor.png Siete lavoratori occasionali? Allora sicuramente avrete sentito parlare di voucher lavoro. Il buono lavoro (o voucher lavoro) è un sistema di pagamento del lavoro occasionale accessorio, cioè di quelle prestazioni di lavoro svolte al di fuori di un normale contratto di lavoro in modo discontinuo e saltuario, introdotto dalla legge Biagi e partito ufficialmente nell’estate del 2008.
I buoni, emessi dall’Inps e venduti anche nelle Poste e nelle tabaccherie (successivamente alla convenzione siglata tra Inps e Federazione Italiana Tabaccai nel marzo 2010), del valore di dieci, venti e cinquanta euro sono così ripartiti: il 13% dell’importo è destinato alla Gestione separata dell’Inps, il 7% all’assicurazione Inail e il 5% per la gestione del servizio. Il valore netto quindi, di un buono di 10 euro ammonterebbe a 7,50 euro.
Questo metodo permette al datore di lavoro (privato) di beneficiare di prestazioni nella completa legalità, con copertura assicurativa Inail per eventuali incidenti sul lavoro, senza stipulare alcun tipo di contratto. Il lavoratore d’altra parte, può integrare le sue entrate attraverso le prestazioni occasionali il cui compenso è esente da ogni imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupato, inoccupato ed è totalmente cumulabile con i trattamenti pensionistici.
Secondo le rilevazioni Inps, i voucher hanno riscosso un successo enorme nel territorio nazionale: in meno di tre anni sono stati venduti 15.334.521 voucher ( di cui 1,5 acquistati per via telematica) per un valore che supera i 150 milioni di euro e negli ultimi tre mesi si è registrato un incremento del 17,85%, che tradotto in cifre significa quasi due milioni di voucher venduti in poco meno di cento giorni.
I settori che hanno fatto maggior ricorso dei buoni sono: l’agricoltura (50%) seguito dal commercio (9%), dai servizi (7%) e turismo (4%), che hanno maggior bisogno di lavoratori stagionali.
Se al Nord i voucher sono ormai diventati una consuetudine (ai primi nove posti infatti troviamo regioni dell’Italia centro-settentrionale con il Veneto in testa) nel Sud la pratica fa ancora fatica a decollare. In coda alla classifica si trovano la Campania, Basilica e Calabria, regioni in cui il lavoro nero (soprattutto nei campi e nei cantieri edili) riveste ancora un ruolo importante del mercato occupazionale.

Equitalia: i servizi a portata di click

27-04-2011 equitalia.jpg Nasce gruppoequitalia.it il nuovo portale bilingue di Equitalia che consente un miglior approccio tra i contribuenti e la società incaricata alla riscossione dei tributi e contributi sul territorio nazionale.
Appena si accede al portale risaltano subito alla vista i due box centrali, quello dei “Servizi on-line” e quello degli “Strumenti”. Il primo consente di consultare l’estratto conto, pagare i tributi on-line, contattare l’assistenza, fissare un appuntamento in sede o entrare nell’area Enti. Invece, attraverso il box “Strumenti” è possibile calcolare le rate, scaricare il modulo per la rateazione, richiedere compensazioni e cercare sia il codice tributo, sia il conto corrente postale ICI.
Inoltre è disponibile la funzione “Trova lo sportello più vicino” che permette di trovare lo sportello Equitalia più vicino alla propria posizione geografica.
«La nascita di un portale unico per tutto il Gruppo Equitalia – dice il direttore generale, Marco Cuccagna – segna un traguardo importante perché, oltre a determinare numerosi vantaggi per gli utenti web, rafforza anche il senso di integrazione degli agenti della riscossione in un’unica squadra che opera sul territorio con un approccio condiviso e coordinato e che da oggi può dialogare con i cittadini attraverso una piattaforma comune».
Equitalia spa è una società per azioni, a totale capitale pubblico (51% Agenzia delle Entrate, 49% Inps) incaricata dell’attività di riscossione nazionale dei tributi. La mission del gruppo Equitalia è di contribuire a realizzare una maggiore equità fiscale, dando impulso, attraverso la riduzione dei costi a carico dello Stato e il miglioramento del rapporto con il contribuente, all’efficacia della riscossione. Equitalia, operativa dal 2006, è presente sul territorio nazionale, con esclusione della regione Sicilia, con 16 società partecipate.

Ufficio Legale

martedì 26 aprile 2011

Il prezzo non è indice di qualità

alimenti1.jpg Il consiglio di amministrazione del Consorzio di Tutela ha stabilito che la mozzarella di bufala a marchio Dop non possa costare meno di 9 euro al kg per garantire la qualità del prodotto ma il prezzo fa davvero la qualità?
In Italia i casi di prodotti lattiero-casearii posti sotto sequestro sono stati tanti e non erano solo quelli con un basso costo ma anche quelli certificati e garantiti con denominazioni Dop Doc e Igp cioè quelli in cui la Comunità Europea, l’Italia e la stessa regione ci avrebbero dovuto assicurare una certa tranquillità per l’acquisto.Il presidente del Consorzio di Tutela Luigi Chianese dichiara che “sarebbe impossibile vendere un’autentica mozzarella di bufala a meno di 9 euro al kg sia per la qualità della materia prima utilizzata, che per il numero e la frequenza di controlli”. La delibera del Consiglio di amministrazione del Consorzio prevede che, nel caso in cui il prodotto mozzarella di bufala Dop venga proposto ai consumatori a meno di 9 euro al kg, scattino i controlli da parte degli organismi preposti: per primi gli ispettori del Consorzio Tutela provvederanno al prelievo di campioni per effettuare le dovute analisi di accertamento attraverso i laboratori ufficiali di controllo.
I tanti controlli effettuati prima di questo provvedimento alla fine forse non sono stati sufficienti perché il mercato è stato inquinato molto e la credibilità in questi prodotti è scesa per la cattiva condotta dei produttori, quindi fare accertamenti solo su quelli che abbassano il prezzo, non sembra una mossa sufficiente ma solo un modo per limitare il mercato Il consumatore ha davvero la garanzia che il prodotto acquistato sia sicuro esclusivamente perché è stato stabilito un prezzo minimo di vendita?
L’unico modo per garantire la salubrità dell’alimento è la presa di coscienza, l’onestà di produrre e vendere i propri prodotti così da essere finalmente e sinceramente orgogliosi del prodotto made in Italy.

NE.ME.SYS.: lo speedtest dell'AGCOM

adsl.jpg Ne.Me.Sys. (Network Measurement System) è il software gratuito rilasciato dall’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) che permette di constatare se la velocità della propria ADSL corrisponde ai valori dichiarati e promessi nel contratto di attivazione dal relativo operatore.

Questo speedtest nasce in conseguenza all’approvazione della Delibera n. 244/08/CSP che stabilisce la facoltà di controllare la qualità degli accessi ad internet da postazione fissa e di confrontare la velocità di connessione dei diversi operatori.

Gli indicatori sui quali opera il software sono cinque:
·         Velocità di trasmissione dati - viene misurata tramite la trasmissione di un file di prova predefinito, trasmessi tra un sito remoto in cui è posizionato un client ed un server; separatamente per il downloading e per l'uploading
·         Tasso di insuccesso nella trasmissione dati - indica il numero di volte che una misura non è andata a buon fine, rispetto al totale della misure.
·         Ritardo di trasmissione dati in una singola direzione - misura quanto tempo occorre ad ogni singolo bit che parte dal nostro PC per raggiungere la sua destinazione
·         Tasso di perdita dei pacchetti - fornisce informazioni riguardo alla probabilità che i dati siano trasmessi con successo
·         Indisponibilità del servizio di accesso in dial up - fornisce informazioni riguardo alla probabilità che un cliente possa effettivamente accedere a Internet in modalità dial up.

Qualora i valori indicati siano inferiori rispetto a quelli fissati e promessi dall’operatore, il cliente può inviare un reclamo circostanziato nel quale chiede il ripristino dei livelli di qualità del servizio. L’operatore avrà l’obbligo di agire entro trenta giorni di tempo dalla presentazione del reclamo, oltre questo termine il cliente ha facoltà di recedere dal contratto senza penali per la parte relativa al servizio di accesso ad Internet da postazione fissa.

Link al sito ufficiale: https://www.misurainternet.it
Link per il download: https://www.misurainternet.it/nemesys.php

Ufficio Legale

Primo match sull'e-commerce

new-ecommerce.jpg Il Parlamento Europeo propone una direttiva che regola nel dettaglio tutti gli aspetti dell’e-commerce cioè quell’insieme di transizioni commerciali realizzate tramite internet. La proposta di direttiva della Commissione Europea andrà a conformare il mercato telematico basandosi sulle normative vigenti nei 27 stati membri. La direttiva europea sui “diritti dei consumatori” va a modificare la direttiva Ue n.31 del 2000 recepita in Italia con il decreto legislativo n.70 del 9/2003 che tratta della disciplina dell’e-commerce Il testo di legge è sostanzioso con oltre 1500 emendamenti e 4 direttive è stato votato dalla Commissione Mercato Interno del Parlamento Europeo che ha modificato la proposta di Commissione e Consiglio per venire incontro alle istanze di consumatori e associazioni. La direttiva prevede il diritto di restituzione del prodotto ovvero il diritto di recesso che in Italia è di 10 giorni e che verrebbe allungato a 28 .Nell’articolo 22 il testo recita “nel caso di contratto a distanza, il consumatore ha il diritto di chiedere al professionista di consegnare il bene o prestare il servizio in uno stato membro “ in questo modo i siti dovranno consegnare la merce in tutta Europa.Gli articoli 16 e 17 prevedono che il consumatore venga rimborsato dall’azienda non più in 30 giorni ma in 14, inoltre per gli ordini superiori a 40 euro ci sarà anche il rimborso per le spese di reso. Per la conclusione dei lavori si dovrà aspettare maggio, anche se le nuove norme andrebbero a modificare anche gli standard di protezione dei consumatori infatti in Italia quei consumatori che acquistano un prodotto difettoso potrebbero perdere il diritto di scegliere tra sostituzione o rimborso, scelta che, secondo Bruxelles, spetterebbe solo al venditore. Inoltre il commerciante non avrebbe più il dovere di informare il cliente in caso un prodotto non possa essere restituito.

L'Italia punta sull'energia verde?

energia_nucleare.jpg
Nucleare si, nucleare no. Questo è il dilemma che si sono posti milioni di italiani negli ultimi mesi in vista del referendum di giugno. A risolvere il quesito ci ha pensato in via anticipata il governo che ieri ha deciso, attraverso l’emendamento al cosiddetto decreto omnibus, di rinviare la realizzazione delle centrali nucleari (8 entro il 2020) previste dal programma del governo lanciato nel 2008.
Secondo un recente sondaggio Ipsos, gli italiani avrebbero comunque decretato la sconfitta del nucleare con l’opposizione del 78% contro il 17% dei favorevoli.
Quale sarà quindi lo scenario futuro? Il governo dovrà sviluppare una nuova strategia di politica energetica concentrandosi molto probabilmente sulle rinnovabili. L’energia in Italia prodotta dalle fonti rinnovabili si aggira intorno al 20,1%, quindi bisognerà investire soprattutto in questo settore. In tal caso proprio ieri è stato discusso un nuovo provvedimento relativo agli incentivi sul fotovoltaico, il quale prevede lo stanziamento di 6-7 miliardi di euro l’anno, utili nel raggiungimento dell’obiettivo di 23 mila megawatt (il 25% del fabbisogno italiano) di produzione fotovoltaica entro il 2016. Di fatto, il nuovo decreto prevede per il 2011 e 2012 un periodo transitorio di riduzione progressiva degli incentivi. Con i 23 mila megawatt previsti per il 2016 si ipotizza di arrivare alla cosiddetta grid parity, cioè la produzione fotovoltaica avrà costi pari alle altre tecnologie energetiche e potrà sostenersi senza bisogno di incentivi.
Queste decisioni verranno comunque ridiscusse durante la Conferenza per l’energia convocata subito dopo l’estate per delineare la nuova strategia energetica che rafforzi e potenzi il sistema produttivo ed energetico italiano per il prossimo ventennio.

martedì 19 aprile 2011

Insalata sana e sicura

insalata.jpg Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Saverio Romano, commenta così l'approvazione in Commissione Agricoltura della legge sulle disposizioni relative alla preparazione, al confezionamento e alla distribuzione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma: "Abbiamo approvato una legge che migliorerà le garanzie igienico-sanitarie e l'informazione dei consumatori in un settore centrale per l'agroalimentare italiano, colmando un vuoto legislativo che lasciava troppi margini di discrezionalità”. Il fatto che ad approvare questa norma sia stata la XIII Commissione agricoltura della Camera dei Deputati in sede deliberante, all'unanimità, rende questo nostro successo ancora più chiaro e concreto."
Nella legge sono definiti di 'quarta gamma' i prodotti ortofrutticoli destinati all'alimentazione, freschi, confezionati e pronti per il consumo che, dopo la raccolta, sono sottoposti a processi tecnologici di minima entità. La definizione è integrata con la descrizione delle fasi del processo di trasformazione, dalla raccolta sino al confezionamento. Tali fasi sono quelle della selezione, cernita, eventuale monda e taglio, lavaggio, asciugatura e confezionamento in buste o in vaschette sigillate, con eventuale utilizzo di atmosfera protettiva.
I prodotti di quarta gamma o ready-to-use o fresh cut sono una categoria di prodotti che sta avendo molto sviluppo nel mercato ortofrutticolo per motivi soprattutto socio-culturali, per vari motivi tra cui il cambiamento nello stile di vita, la durata ridotta della pausa pranzo a lavoro, l’incidenza del lavoro femminile e inoltre perché sono più genuini e salutari rispetto ai cibi pronti dei fast food.
I prodotti di quarta gamma fino ad ora non avevano disposizioni sui limiti di contaminazione batterica, ma solo blande regole sulla presenza di germi patogeni tra cui figura anche l’Escherichia coli, per il quale è previsto un limite di 100 ufc/g (unità formanti colonia per grammo). Il problema è venuto a galla perché, essendo alimenti che possono essere consumati fuori casa, non c’è sempre la possibilità di effettuare il lavaggio.
La nuova legge appena approvata, invece stabilisce regole di etichettatura e servirà anche a fornire istruzioni chiare al consumatore su come conservare al meglio le verdure confezionate; in più sono state approvate misure per imballaggi ecocompatibili per evitare l’uso della plastica.

Linea Amica la PA al tuo servizio

linea amica.jpg Lineaamica.gov.it è il nuovo portale che, attraverso l’erogazione di servizi informativi e assistenziali, collega i cittadini alla Pubblica Amministrazione. Ispirata ai principi europei di trasparenza, multicanalità, accessibilità e usabilità, l’interfaccia web garantisce un contact center di 200 esperti reperibili grazie ai sistemi chat e skype presenti nel portale. Questo sistema racchiude oltre 40.000 siti di Pubblica Amministrazione che negli ultimi tre anni hanno archiviato oltre un miliardo di documenti, dei quali è possibile prendere visione grazie ad un apposito motore di ricerca. Sul sito sono presenti: l’elenco dei diritti esigibili dal cittadino, le domande e risposte più frequenti e una rubrica comprendente 1700 numeri verdi gratuiti, 50.000 recapiti telefonici, indirizzi web e mappe della PA. Il portale consente inoltre di verificare costi e trasparenza delle PA e valutare le PA attraverso segnalazioni positive o negative.
Dopo la posta certificata on-line, il portale linea amica rappresenta un ulteriore passo in avanti verso la semplificazione delle procedure previste dalla Pubblica Amministrazione Italiana.

Ufficio Legale

Italiani, popolo di contestatori?

energie-rinnovabili2.gif Secondo l’analisi condotta nel 2010 dall’Osservatorio Media Permanente Nimby, gli italiani sarebbero ancora fortemente contrari alla realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Nimby (not in my back yard, non nel mio giardino), questa è la parola inglese che sta ad indicare un fenomeno in forte crescita come quello della contestazione da parte dei cittadini per protestare contro opere ritenute dannose per l’ambiente. Le proteste riguardano soprattutto le centrali elettriche che con il 58,1% comprende 186 casi contestati sui 320 totali. Il comparto elettrico si conferma quindi per il secondo anno consecutivo il settore più contestato; restano stabili, seppur con leggeri scostamenti i settori relativi al comparto dei rifiuti 32,5% (che negli anni passati, in conseguenza della situazioni in Campania aveva destato maggiori contenziosi locali) seguito da quello delle infrastrutture 5,3% (come nel caso della linea Tav ad alta velocità).
Di segno opposto è invece il trend che interessa gli impianti industriali, quali cementifici, impianti di trattamento oli, impianti di raffinazione, che registrano una crescita di oltre il 2% negli ultimi anni.
Il Nord Est risulta essere l’area con il maggior numero di impianti contestati, soprattutto nel territorio lombardo, veneto e toscano.
Nel tempo sono cambiati anche i contestatori: se da sempre i comitati locali portavano avanti queste battaglie, con le liste civiche in testa (60,1%), oggi gli oppositori emergenti e sempre più forti sono rintracciabili nella politica: sindaci e assessori in testa indifferentemente dal colore politico.
Il dato più importante però, è che alla base delle proteste ci sarebbe la scarsa informazione da parte dei cittadini che vedrebbero in queste opere un male per l’ambiente e per la qualità della vita.

venerdì 15 aprile 2011

Proposta di modifica decreto attuativo

ENERGIA: L’Antitrust chiede revisioni a Governo e Parlamento.

15-05-2011 energia.jpg L’Antitrust ha inviato una segnalazione a Governo e Parlamento in cui ha suggerito di apportare alcune modifiche al decreto attuativo della III Direttiva Europea affinché vengano evitati ostacoli alla concorrenza.
Secondo l’Autorità le correzioni riguarderebbero sei punti chiave.
Nel primo si segnala all’Esecutivo l’importanza a limitarsi di rendere noto al mercato le esigenze minime per ogni singolo impianto ed infrastruttura piuttosto che occuparsi della designazione degli obiettivi di ciascuno di essi. Questo per evitare effetti discriminatori tra Governo e le incumbent Eni ed Enel, delle quali è azionista.
Nel secondo l’Antitrust propone di rafforzare, rispetto a quanto attualmente previsto, l'indipendenza dell'Organo di sorveglianza, a favore di soggetti il più possibile indipendenti dall'impresa verticalmente integrata, ovvero l'Eni. Si sottolinea l’importanza dell’obbligo del rispetto di ulteriori requisiti di imparzialità da parte di due membri della “metà più uno” dell’Organo di Sorveglianza non sottoposti alla valutazione dell’Autorità per l’Energia e il Gas.
Il terzo è incentrato sul trasferimento dei poteri di proprietà e di controllo da Snam Rete Gas a Eni in merito alle attività di stoccaggio, rigassificazione e distribuzione del gas di Eni.
Nel quarto l’Autorità chiede che i tempi della verifica nazionale, fissata per il 3 marzo 2013, e di quella comunitaria siano resi omogenei.
Nel quinto per l’Antitrust è preferibile mantenere il regime di accesso regolato anche per i clienti non domestici, i quali attualmente possono accedere allo stoccaggio di modulazione attraverso condizioni negoziate.
Il sesto e ultimo punto evidenzia l’esigenza di una maggiore chiarezza sulle norme che indicano le fasi del processo di cambiamento del fornitore. Questa proposta eviterebbe le numerose proteste dei Consumatori presentate all’Autorità per l’Energia e il Gas.

Ufficio Legale

Il postino suona sempre due volte...MAGARI!

L’U.Di.Con. si è fatta carico delle numerose segnalazioni dei residenti di Civitella Cesi, una piccola frazione nel viterbese, che negli ultimi due mesi hanno ricevuto la corrispondenza postale solamente in due occasioni. Per questo motivo è stato necessario sottoporre la questione alle Poste Italiane sottolineando che questa situazione comporta ai cittadini l’impossibilità di pagare le fatture recapitate nei tempi regolari e di venire a conoscenza di comunicazioni di notevole importanza. A tale circostanza seguono l’accumulo di interessi in mora, la sospensione di servizi per mancato pagamento e l’incapacità di essere informati su atti amministrativi
L’U.Di.Con. ha chiesto a Poste Italiane di provvedere alla risoluzione immediata del disservizio ed al ripristino del regolare svolgimento del servizio di consegna della corrispondenza postale. Inoltre, la nostra associazione ha invitato le Istituzioni ad effettuare le dovute verifiche in merito al reclamo in oggetto.
Nell’attesa di ricevere una risposta concreta, i residenti di Civitella Cesi provvederanno ad effettuare una raccolta firme nei prossimi giorni.

Ufficio Legale

martedì 12 aprile 2011

Cala il prezzo dei farmaci

I farmaci non più coperti da brevetto avranno un calo di prezzo a partire da metà aprile, il provvedimento è stato varato a fine marzo e lo ha stabilito l’Agenzia Italiana del Farmaco. I farmaci di classe A, cioè quelli rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale, avranno una diminuzione, così da poter contenere la spesa farmaceutica che porterà ad un risparmio di svariati milioni l’anno. I prodotti chiamati in causa sono 4.011, tutti appartenenti alla classe A che comprende anche diversi antibiotici e antinfiammatori, che possono essere acquistati anche senza ricetta. Questa soluzione permette la diminuzione del costo delle spese in prodotti farmaceutici, dai bilanci sulla sanità pubblica. I tagli sono stati effettuati dai tecnici dell’AIFA facendo una media con i prezzi della specialità vendute anche in Europa. L’operazione fa bene alle casse dello stato, fa bene quindi ai cittadini, ma non piace alle industrie che vedono il calo del prezzo come un calo nella quota di mercato.
Questi sono alcuni aggiornamenti sui prezzi dei farmaci :
Brufen 30 compresse da 600 mg da 4,49 a 3,72
Oki granulato per soluzione 80 mg da 3,43 a 2,84
Aulin 30 compresse da 100 mg da 2,60 a 2,36
Zovirax sospensione da 100 ml in flacone da 15,30 a 13,90
Zimox 12 capsule da 500 mg da 2,94 a 1,90
Voltaren compresse a rilascio prolungato da 100 mg da 5,31 a 4,82

lunedì 11 aprile 2011

Tasse locali più alte

Negli ultimi 10 anni le tariffe dei servizi pubblici sono cresciuti più dell’inflazione. Nei primi mesi del 2011 molti comuni hanno già ritoccato le tariffe in settori molto importanti, incrementando le entrate tributarie nelle casse comunali. Gli incassi maggiori si sono registrati soprattutto grazie agli aggiustamenti apportati alla Tarsu (aumentati del 15,8%), la tassa sul servizio rifiuti che varia da regione a regione. Il servizio, secondo un recente rapporto, costerebbe di più al Sud, dove funziona peggio e meno al Nord, dove in media i risultati sono migliori: nel Mezzogiorno, considerando un appartamento di 80 metri quadri con tre occupanti, si spenderebbero intorno ai 210 euro l’anno, nelle isole si sale a 230. Al Nord Est si scende a 192 euro, al Nord Ovest a 184 per arrivare al Centro dove la spesa annua si aggira intorno ai 182 euro.
Altra voce che ha subito degli aumenti è quella sull’acqua, che negli ultimi 10 anni ha subito un incremento del 55%. Le differenze di prezzo, in questo caso, hanno una loro giustificazione territoriale visto che portare l’acqua nelle case in pianura non è la stessa cosa che in montagna. Ipotizzando un consumo di 200 metri cubi d’acqua l’anno, la spesa annuale in Toscana arriva a costare 462 euro, mentre le regioni più economiche sembrano essere il Molise (109 euro) e la Lombardia (104 euro).
Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, infine, rispetto a pochi mesi fa il prezzo del biglietto dell’autobus è aumentato di parecchio, tra ottobre 2010 e marzo 2011 del 25% a Genova, 20% a Bologna, Brescia e Parma fino al 33% a Lodi. Nei prossimi mesi si prevedono nuovi ritocchi in Lombardia in cui ci sarà un rialzo del 10% a partire dal primo maggio, così come in Piemonte dove si prospetta un aumento del 20%.
Il dilemma che attanaglia i consumatori rimane uno: le maggiori spese si tradurranno in un miglioramento della qualità dei servizi?

venerdì 8 aprile 2011

Contratti tipo: online la banca dati

L’Antitrust e le Camere di Commercio Italiane hanno creato una banca dati di contratti tipo con la finalità di tutelare i consumatori contro le clausole vessatorie. Secondo l’articolo 33 del Codice del Consumo, per “clausole vessatorie” s’intendono quelle note presenti “nel contratto concluso tra il consumatore ed il professionista che, malgrado la buona fede, determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto”. Nella maggior parte dei casi, i testi dei contratti, oltre ad essere difficilmente leggibili a occhio nudo, nascondono clausole ambigue e poche chiare, rendendo insufficientemente trasparenti diritti ed obblighi delle parti. Le Camere di Commercio, grazie alla legge 580/1993, hanno la facoltà di servirsi dei contratti tipo al fine di evitare preventivamente la comparsa di inconvenienti tra consumatori e imprese e di assicurare regole di trasparenza e di equità nella fase di stesura.
La lista dei settori dell’iniziativa in questione include artigianato, commercio, edilizia, immobiliare, servizi, trasporti e turismo. Ad ognuno di questi è associato il contratto tipo, il codice etico e il parere degli esperti, dove vengono indicate le clausole giudicate vessatorie.
Quindi prima di firmare un contratto e cadere in tranelli indesiderati vi consigliamo vivamente di visitare il sito internet www.contratti-tipo.camcom.it.

Ufficio Legale

mercoledì 6 aprile 2011

NOVITÀ SU ALIMENTI OGM E CLONATI

S’invoca a gran voce alla salubrità, alla sicurezza degli alimenti e poi non si arriva a nessun accordo sull’etichettatura dei cibi alterati. Il cittadino non deve sapere cosa sta mangiando, altrimenti ha la possibilità di scelta. Tutto questo viene deciso a Bruxelles dove non si è raggiunto l’accordo del Parlamento e del Consiglio Europeo sull’etichettatura della carne importata, per risolvere la questione che riguarda gli animali clonati e i loro discendenti. Così sulle nostre tavole potrà arrivare carne clonata a nostra insaputa. Secondo le analisi della Coldiretti, basate sui dati ISTAT, l'Italia nel 2010 ha importato carne fresca, congelata o refrigerata per ben 18 milioni di chili dal Brasile, per 9,3 milioni di chili dall'Argentina e per 1,3 milioni di chili dagli Usa, ossia proprio alcuni dei paesi in cui la pratica della clonazione si è diffusa più rapidamente. Per tale ragione le importazioni di carne proveniente da questi Paesi dovrebbero essere controllate con particolare attenzione in Europa e in Italia.
Se questi alimenti sono così sani e non ci sono pericoli, perché non può essere indicata la generazione? qual è la paura delle aziende nel sottolineare la clonazione dell’animale? in più ci saranno differenze nei costi della carne? sarà più o meno costosa? farà male? ne subiremo le conseguenze nei prossimi anni ?
Ma non c’è tempo di porsi certe domande che dalla Cina arrivano le prime informazioni su sperimentazioni che riguardano mucche che grazie a modificazioni genetiche riescono a produrre latte umano con l’aggiunta di lisozima lattoferrina e grassi al 20%.
Per i ricercatori cinesi, la bevanda "Potrebbe essere un'alternativa all'allattamento al seno e ai vari latti artificiali che spesso sono criticati come un'alternativa insufficiente per il neonato".
Un brivido però attraversa la schiena se pensiamo al futuro, animali che da secoli vengono allevati dall’uomo non sono più sufficienti per le sue esigenze economiche, la loro salute è sempre meno importante, l’industria alimentare dovrebbe avere più cura poiché dipendiamo da quello che mangiamo dipendiamo.
La possibilità di mangiare sano, alimenti non inquinati e non trattati, anche se esteticamente poco allettanti, può evitarci molte malattie e fornirci tutti i macro e micro elementi di cui abbiamo bisogno, senza così ricorrere a cure farmaceutiche. Dobbiamo essere più consapevoli e più attenti così da non farci schiacciare dalle aziende e dalle loro esigenze, il consumatore non è l’ultimo anello della catena ma il primo.

GRATTA E VINCI NEGLI UFFICI POSTALI

L’U.Di.Con. (Unione per la Difesa dei Consumatori), in qualità di associazione per i diritti dei consumatori, ha inoltrato all’Antitrust una richiesta di avvio istruttoria nei confronti di Poste Italiane S.P.A.
L’istanza è stata presentata recentemente a seguito della segnalazione di diversi associati e consumatori riguardo al fatto che, da diverso tempo, Poste Italiane S.P.A. provvede negli uffici postali alla distribuzione e vendita di biglietti “Gratta e Vinci”, sia per mezzo di distributori automatici installati all’uopo, sia direttamente agli sportelli.
Ufficio Legale

Per vedere il comunicato stampa completo:
http://www.udicon.org/public/file/comunicato%20stampa.pdf

martedì 5 aprile 2011

QUARTA GIORNATA IN PIAZZA PER L’ENERGIA

Domenica 3 Aprile 2011. Dopo le due giornate romane nei mesi di febbraio, e quella ad Albano laziale tenutasi la scorsa settimana, L’U.Di.Con è scesa di nuovo in strada con l’allestimento di un gazebo informativo in P.zza Mazzini.
La giornata di ieri è stata una delle tante negli ultimi tre mesi, che rientra nel progetto “Insieme doniamo energia all’ambiente”, promosso dall’Associazione per sensibilizzare i cittadini sulla tutela dell’ambiente e la riduzione dell’inquinamento. Il progetto intende diffondere e promuovere la cultura del risparmio energetico e l’educazione ambientale attraverso l’informazione diretta alla cittadinanza. Il contatto diretto rimane, infatti, il modo migliore per coinvolgere la popolazione in un tematica di importanza vitale soprattutto per il futuro.L’iniziativa ha avuto un considerevole successo soprattutto da parte di giovani e famiglie, interessati ad avere informazioni sulle agevolazioni e finanziamenti da parte del governo per interventi di ristrutturazione e manutenzione miranti al risparmio energetico. La campagna continuerà nei prossimi mesi, in altre piazze del territorio laziale.

lunedì 4 aprile 2011

Consumatori preoccupati per l'inflazione

L’aumento dell’indice dei prezzi sembra non arrestarsi. Secondo l’Istat l’inflazione è arrivata al 2,5% nel mese di marzo, toccando il punto più alto dal febbraio 2008.
A spingere l’indice dei prezzi verso l’alto, secondo l’Istat, sono soprattutto i generi alimentari insieme ai carburanti e ai prodotti energetici. Per quanto riguarda il settore alimentare, ad incidere sin maggior misura è l’aumento dei prezzi di latte e derivati (4,1% di più rispetto all’anno precedente) e frutta fresca (+ 5,7%).
L’aumento risente ovviamente delle tensioni sui prezzi dei carburanti: non poteva essere diversamente con la crisi libica in pieno svolgimento e il rincaro del prezzo della benzina che registra un incremento del 12,7 % rispetto a marzo 2010, nonché quello ancora più forte del gasolio che ha subito un’impennata del 18,4% annua.
A sostenere la dinamica dei prezzi sono soprattutto gli incrementi nel settore dei trasporti: all’interno di questo capitolo sono inclusi i voli aerei che sono aumentati in un mese del 12,7%, anche se l’aumento in parte legato a fattori stagionali e le assicurazioni sui mezzi di trasporto (+5,8%). Tutto ciò peserà nelle tasche dei consumatori che si ritroveranno a spendere 1240 euro in più rispetto all’anno precedente.

Rincari e bonus dall'AEEG

L’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas afferma che, a partire dal primo Aprile, i prezzi dell’energia elettrica aumenteranno del 3,9% e quelli del gas naturale del 2%. Traducendo il tutto in termini monetari, la spesa media annua dell’energia subirà un aumento di 16,5€, mentre per il gas naturale il rincaro sarà di 21€ l’anno. Questo incremento è dovuto sia alla crescita incessante delle quotazioni petrolifere sia agli incentivi finanziari sull’energie rinnovabili. Allo stesso tempo, ai nuclei familiari numerosi o in disagio economico sono stati erogati 2.800.000 bonus (2.100.000 per l’elettricità e 700.000 per il gas) equivalenti a circa 460 milioni di euro. Attraverso questi buoni è possibile risparmiare fino al 20% sulla bolletta dell’energia elettrica e il 15% sul gas. I due bonus sono cumulabili e consentono di ottenere una riduzione complessiva annua della spesa energetica tra 75 e 388 euro. L'esatto valore dei bonus dipende dalla numerosità del nucleo famigliare, dalla zona climatica di residenza e dal tipo di utilizzo del gas (per cucina, riscaldamento etc).
I bonus possono essere richiesti e rinnovati annualmente dalle famiglie in disagio economico (ISEE inferiore a € 7.500) o numerose (con oltre tre figli a carico ed ISEE inferiore a € 20.000) e da ammalati che utilizzano apparecchiature elettromedicali salvavita. Maggiori informazioni sono disponibili al numero verde 800166654 dello Sportello per il Consumatore.

Ufficio Legale

giovedì 31 marzo 2011

Il fascino del gioco d'azzardo online

Che gli italiani fossero un popolo di giocatori è ormai risaputo: lotterie, gratta e vinci, scommesse e schedine portano annualmente ad una spesa di circa 60 miliardi di euro, pari a quasi 1.000 euro annui giocati da ciascun italiano. Il dato allarmante degli ultimi 3 anni è, però, la rapida crescita del gioco d’azzardo online non soltanto in Italia, ma in tutta Europa.
Si è calcolato che nel 2008 i proventi annui complessivi hanno superato i 6 miliardi di euro (pari al 7,5% del totale del mercato del gioco d'azzardo) e il settore dell'online è quello che contribuisce di più nella crescita, tanto che secondo le previsioni i proventi annui dovrebbero raddoppiare entro il 2013. In virtù di questo boom, la Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica per raccogliere informazioni su aspetti essenziali, quali l'organizzazione dei servizi di gioco d'azzardo online e il controllo del rispetto della normativa applicabile, la tutela dei consumatori e altri aspetti di politica pubblica, oltre alle comunicazioni commerciali e ai servizi di pagamento.
In particolare per quanto riguarda la tutela dei consumatori, la consultazione mira a raccogliere informazioni sul gioco d'azzardo problematico e sulla dipendenza da esso, nonché sulle misure attuate per proteggere i giocatori e prevenire o limitare tali fenomeni. Un'altra questione fondamentale è come garantire la tutela dei minori e di altri gruppi vulnerabili. A protezione dei cittadini viene quindi introdotto dalla Commissione europea il “Libro Verde” per raccogliere informazioni dell'attuale situazione sul mercato Ue del gioco d'azzardo online e quindi individuare e prevenire frodi e riciclaggio di proventi da attività illecita; nonché per avere un quadro giuridico uniforme, eliminando le differenze dei modelli regolamentari nazionali riguardo al rilascio delle licenze, pagamenti, lotta alle frodi.

mercoledì 30 marzo 2011

L’operatore telefonico si comporta male? Arrivano gli indennizzi!

Attraverso la delibera n. 73/11/CONS l’ AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni) ha approvato un regolamento in materia di indennizzi applicabili nella definizione delle controversie tra utenti ed operatori di telefonia, internet e tv a pagamento.
Vi ricordiamo che gli indennizzi dovranno essere corrisposti direttamente nelle fatture entro 45 giorni dalla ricezione della segnalazione del disservizio da parte dell'utente.
Di seguito troverete l’importo stabilito dagli articoli del regolamento a cui corrisponde la specifica motivazione.

martedì 29 marzo 2011

Accordo sull'aumento dei prezzi dei taxi

Questa mattina si è tenuto l’incontro tra associazioni e rappresentati dei tassisti per arrivare ad un progetto condiviso sul rincaro del prezzo delle corse dei taxi, previsti nel nuovo regolamento del servizio varato da Roma Capitale. La conferenza nasce dall’esigenza di arrivare ad una proposta che possa accontentare i cittadini che sono stati i primi a protestare contro questo regolamento.
Il Tar del Lazio, in merito, si era già pronunciato il febbraio scorso sospendendo l’introduzione degli aumenti, provocando così l’ira dei tassisti.
La nuova proposta presentata dalle associazioni dei consumatori e tassisti mira alla trasparenza delle tariffe e ad innovare un settore che non ha subito grossi cambiamenti negli ultimi 7 anni.
In primo luogo si è stabilito un costo della corsa minima (6 euro), ed uno scatto iniziale che varia a seconda dei giorni: nei feriali tra i 2.80/3 euro, festivi 4 euro, per arrivare alla fascia notturna in cui il costo si aggira intorno ai 5.80/6 euro.
Sono stati aboliti tutti i supplementi che andavano a gravare in misura maggiore sul costo finale (come per esempio i bagagli e il 5° passeggero), introdotti gli sconti del 10% per le donne che viaggiano nella fascia tra le 21 e le 5, per i giovani di ritorno dalle discoteche e alle corse dirette verso gli ospedali.
Inoltre sono stati fissati dei prezzi predeterminati per le tratte più trafficate della città: da e per l’aeroporto di Fiumicino, in accordo con il comune di Fiumicino, è stato fissato il prezzo di 48 euro (comprensivo di bagagli), così come per l’aeroporto di Ciampino (32 euro) e altri due punti di riferimento come la stazione Termini e il porto di Civitavecchia.
Per garantire una maggiore trasparenza, ci sarà l’obbligo di esporre il tariffario all’interno dell’autovettura in due lingue e l’installazione facoltativa degli strumenti per il rilascio dello scontrino automatico e in assenza di ciò, l’obbligo di rilascio, su richiesta del cliente, della ricevuta completa dei seguenti dati: numero di licenza, data e orario della corsa, percorso effettuato e somma pagata.
L’accordo ha messo in preventivo un aumento complessivo dei prezzi del 12%, che è comunque minore rispetto a quello previsto dal regolamento comunale.

TERMINI: Progetto senza fine

L’U.di.con questa mattina ha partecipato all’incontro indetto dall’assessore alle Politiche della Mobilità Antonello Aurigemma per visionare i lavori al nodo centrale di Termini avviati nel settembre del 2009.
La stazione di Termini, centro nevralgico della città dal punto di vista trasportistico ha infatti sofferto sempre di più l’invecchiamento delle strutture (la linea A è stata costruita nel 1980), in conseguenza dell’aumento dei flussi di passeggeri. A fronte di ciò, è stato quindi necessario avviare un progetto di adeguamento che ha portato ad investire 63 milioni di euro per risolvere diversi problemi. Primo fra tutti ridurre il problema legato alla congestione e agli intralci lungo i percorsi interni, soprattutto nel collegamento in uscita dalla linea A alla linea B, al fine di rendere più scorrevoli e meglio distribuiti i flussi dei passeggeri, migliorando sensibilmente la sicurezza. E’ stata inoltre studiata una ristrutturazione degli impianti tecnologici ed elettrici, con l’adozione di sistemi di illuminazione innovativi, il rinnovo delle tornellerie, nonché la sostituzione di scale mobili (alle 14 esistenti se ne sono aggiunte altre 13), tapis-roulant e ascensori per garantire un maggiore accessibilità da parte di persone con ridotta capacità di movimento, ma soprattutto per i viaggiatori con il bagaglio pesante che si dirigono verso Termini per prendere il treno.
A riguardo il presidente dell’Udicon Denis Domenico Nesci si ritiene soddisfatto dell’avanzamento dei lavori: “ci auguriamo che si possano ridurre in tempi brevi i disagi per gli utenti nel nodo centrale di Termini, soprattutto in vista delle vacanze pasquali e del primo maggio (che quest’anno coinciderà con la beatificazione di papa Giovanni Paolo II) che porteranno nella Capitale un numero consistente di pellegrini da tutte le parti del mondo. Speriamo inoltre che vengano rispettati gli obiettivi prefissati, i tempi di realizzazione e i costi di costruzione così da poter beneficiare dei servizi per la collettività”.
L’Associazione continuerà a visionare il “work in progress” nei prossimi mesi per garantire assistenza ai viaggiatori, fino alla fine dei lavori previsti per la fine del 2012.

giovedì 24 marzo 2011

Aumento del prezzo della benzina

Il caro benzina sembra non arrestarsi. Negli ultimi mesi ha infatti superato 1,50 euro al litro, in conseguenza anche delle crisi internazionali, provocando numerose proteste da parte dei consumatori. A rendere il clima ancora più acceso a riguardo, ci ha pensato il governo approvando ieri  un decreto legge che ridà fiato all’intero settore dei beni culturali, ma che lascia insoddisfatti i cittadini. E’ stato infatti deciso di rivitalizzare la cultura con un’iniezione di 236 milioni, di cui 149 destinati a rimpinguare le magre dotazioni del  Fondo unico per lo spettacolo, 80 a tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico e 7 agli istituti e alle istituzioni culturali. La copertura delle nuove risorse arriverà attraverso l’aumento di  alcuni centesimi delle accise sulla benzina che si dovrebbero aggirare intorno a 1-2 centesimi di euro che servirà inoltre a garantire il tax credit per il cinema, che, in base all’ultimo decreto milleproroghe avrebbe dovuto  trovare i finanziamenti attraverso l’aumento di 1 euro dei biglietti di ingresso nelle sale.
Questa mossa lascia comunque fortemente perplessi: se da una parte si tenta di valorizzare un settore che nell’ultimo anno ha visto fortemente ridotti i proprio fondi, al punto da organizzare tre giornate di protesta da parte degli artisti di settore, dall’altro ha però colpito di nuovo i cittadini con dei rincari che pesano sulle famiglie di 20 euro annui, che si vanno ad aggiungere ai 300 euro a causa dei rincari degli ultimi anni.

“Che quello attuale sia un momento molto difficile è ormai un fatto conclamato- afferma Denis Nesci, Presidente Nazionale Udicon- e purtroppo è obbligatorio operare delle scelte che possono risultare impopolari al fine di stabilire delle priorità. In tal caso- prosegue il Presidente dell’Unione per la Difesa dei Consumatori- siamo d’accordo sul fatto che la cultura sia una delle eccellenze del nostro Paese e che sia assolutamente necessario tutelarla in ogni modo, specialmente dopo i tagli al settore effettuati nel recente passato; ed è altrettanto ovvio che qualunque rincaro che vada a colpire i cittadini consumatori non può essere accolto con gioia, ma, proprio in virtù del momento delicato che stiamo vivendo, occorre fare appello al senso di responsabilità di tutti e- conclude Nesci- avere fiducia nell’operato delle istituzioni”.

Risparmio idrico nelle scuole di Roma e Provincia

Le scuole di Roma e Provincia si preparano a ricevere i 3.220 riduttori di flusso idrico destinati a tutti gli impianti sportivi e alle palestre delle proprie strutture. I primi 24 riduttori sono stati consegnati all’Istituto Tecnico per il Turismo “Colombo” dall'assessore alla Scuola della Provincia di Roma, Paola Rita Stella, in occasione della ''Giornata mondiale per l'Acqua'' promossa dall'Onu.
“Doccia light” è un’iniziativa gratuita che si pone come obiettivo il risparmio idrico ed energetico attraverso l’installazione di Erogatori per doccia a Basso Flusso (EBF). Questi dispositivi, grandi quanto una moneta da venti centesimi di euro, sono stati studiati per miscelare l’acqua con particelle d’aria e permettono di risparmiare fino al 50% dell’acqua e dell’energia utilizzata per riscaldarla.
Secondo uno studio dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas (AEEG), grazie all’ impiego degli EBF gli impianti sportivi delle scuole superiori della Provincia di Roma ogni anno risparmieranno sulla bolletta idrica ed energetica fino a 114 euro per punto doccia.
Fra i partner più importanti dell’iniziativa, tra i quali il Ministero dello Sviluppo Economico , il Ministero della Gioventù, il Ministero del Turismo e l’AEEG, anche l’U.Di.Con. ha segnalato il suo consenso a supportare e promuovere questo notevole progetto.

Bisfenolo A bandito nei biberon

L’unione Europea con la direttiva 2011/8/UE  ha già proibito dal 1 marzo  la produzione di biberon che contengono Bisfenolo A  e dal 1 giugno sarà proibito anche il commercio. Verrà evitato l’utilizzo di questo composto  per i contenitori per uso alimentare, soprattutto perché se i contenitori vengono riscaldati piccole quantità di sostanza  possono passare negli alimenti che poi vengono ingeriti e accumulati nell’organismo. I neonati sono quindi a rischio di assunzione quotidiana da parte della sostanza ma per capire meglio:
il Bisfenolo A  è un composto organico usato per la produzione di plastiche presente in molti prodotti come, contenitori, bottiglie, rivestimenti interni di lattine, dispositivi medici, lenti per occhiali, negli scontrini fiscali, nei biglietti aerei, ferroviari e dei bus. Il Bisfenolo A  è una molecola instabile e rischia di contaminare gli oggetti con cui viene a contatto, essa  altera l’attività ormonale e cardiaca, la crescita neuronale del feto, causa infertilità e problemi all’apparto riproduttivo, mammella e prostata.
Nel 2008 alcuni governi hanno effettuato studi sulla sicurezza della sostanza notando la numerose malattie in cui il Bisfenolo A era coinvolto, per cui adesso si è provveduto a frenare la produzione almeno per la fabbricazione di materie plastiche destinate a venire a contatto con i prodotti alimentari.

Giornata mondiale dell'acqua

Oggi, 22 marzo, è la giornata mondiale dell’Acqua. Quest’anno questa ricorrenza ha un sapore diverso, si direbbe frizzantino, poiché il 12 giugno ci sarà il referendum contro la privatizzazione. Va detto che l’Italia è tra i paesi europei più assetati, con i suoi 92,5 metri cubi d’acqua l’anno pro capite per il consumo domestico, dietro solamente a spagnoli e tedeschi. Ma per bere quei 92,5 metri cubi occorre prelevarne oltre 150, a causa delle gravi perdite degli impianti idrici nel prelievo e nel trasporto, con quasi il 40% di sprechi pari 2,5 miliardi di euro . Le Regioni più sprecone sono Puglia, Sardegna, Molise e Abruzzo, non certo le più ricche di fonti d’acqua. Se è vero che negli ultimi anni i consumatori hanno prestato più attenzione al risparmio idrico, lo stesso non si può dire del settore agricolo e industriale, che insieme arrivano al 90% dei consumi totali. Inoltre considerando che l’Italia esporta più di un miliardo di litri di acqua minerale all’anno, si può capire che l’acqua non è solo una risorsa fondamentale per la vita, ma anche per l’economia del nostro paese.