giovedì 24 marzo 2011

Aumento del prezzo della benzina

Il caro benzina sembra non arrestarsi. Negli ultimi mesi ha infatti superato 1,50 euro al litro, in conseguenza anche delle crisi internazionali, provocando numerose proteste da parte dei consumatori. A rendere il clima ancora più acceso a riguardo, ci ha pensato il governo approvando ieri  un decreto legge che ridà fiato all’intero settore dei beni culturali, ma che lascia insoddisfatti i cittadini. E’ stato infatti deciso di rivitalizzare la cultura con un’iniezione di 236 milioni, di cui 149 destinati a rimpinguare le magre dotazioni del  Fondo unico per lo spettacolo, 80 a tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico e 7 agli istituti e alle istituzioni culturali. La copertura delle nuove risorse arriverà attraverso l’aumento di  alcuni centesimi delle accise sulla benzina che si dovrebbero aggirare intorno a 1-2 centesimi di euro che servirà inoltre a garantire il tax credit per il cinema, che, in base all’ultimo decreto milleproroghe avrebbe dovuto  trovare i finanziamenti attraverso l’aumento di 1 euro dei biglietti di ingresso nelle sale.
Questa mossa lascia comunque fortemente perplessi: se da una parte si tenta di valorizzare un settore che nell’ultimo anno ha visto fortemente ridotti i proprio fondi, al punto da organizzare tre giornate di protesta da parte degli artisti di settore, dall’altro ha però colpito di nuovo i cittadini con dei rincari che pesano sulle famiglie di 20 euro annui, che si vanno ad aggiungere ai 300 euro a causa dei rincari degli ultimi anni.

“Che quello attuale sia un momento molto difficile è ormai un fatto conclamato- afferma Denis Nesci, Presidente Nazionale Udicon- e purtroppo è obbligatorio operare delle scelte che possono risultare impopolari al fine di stabilire delle priorità. In tal caso- prosegue il Presidente dell’Unione per la Difesa dei Consumatori- siamo d’accordo sul fatto che la cultura sia una delle eccellenze del nostro Paese e che sia assolutamente necessario tutelarla in ogni modo, specialmente dopo i tagli al settore effettuati nel recente passato; ed è altrettanto ovvio che qualunque rincaro che vada a colpire i cittadini consumatori non può essere accolto con gioia, ma, proprio in virtù del momento delicato che stiamo vivendo, occorre fare appello al senso di responsabilità di tutti e- conclude Nesci- avere fiducia nell’operato delle istituzioni”.

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