Il caro benzina sembra non arrestarsi. Negli ultimi mesi ha infatti superato 1,50 euro al litro, in conseguenza anche delle crisi internazionali, provocando numerose proteste da parte dei consumatori. A rendere il clima ancora più acceso a riguardo, ci ha pensato il governo approvando ieri un decreto legge che ridà fiato all’intero settore dei beni culturali, ma che lascia insoddisfatti i cittadini. E’ stato infatti deciso di rivitalizzare la cultura con un’iniezione di 236 milioni, di cui 149 destinati a rimpinguare le magre dotazioni del Fondo unico per lo spettacolo, 80 a tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico e 7 agli istituti e alle istituzioni culturali. La copertura delle nuove risorse arriverà attraverso l’aumento di alcuni centesimi delle accise sulla benzina che si dovrebbero aggirare intorno a 1-2 centesimi di euro che servirà inoltre a garantire il tax credit per il cinema, che, in base all’ultimo decreto milleproroghe avrebbe dovuto trovare i finanziamenti attraverso l’aumento di 1 euro dei biglietti di ingresso nelle sale.
Questa mossa lascia comunque fortemente perplessi: se da una parte si tenta di valorizzare un settore che nell’ultimo anno ha visto fortemente ridotti i proprio fondi, al punto da organizzare tre giornate di protesta da parte degli artisti di settore, dall’altro ha però colpito di nuovo i cittadini con dei rincari che pesano sulle famiglie di 20 euro annui, che si vanno ad aggiungere ai 300 euro a causa dei rincari degli ultimi anni.
“Che quello attuale sia un momento molto difficile è ormai un fatto conclamato- afferma Denis Nesci, Presidente Nazionale Udicon- e purtroppo è obbligatorio operare delle scelte che possono risultare impopolari al fine di stabilire delle priorità. In tal caso- prosegue il Presidente dell’Unione per la Difesa dei Consumatori- siamo d’accordo sul fatto che la cultura sia una delle eccellenze del nostro Paese e che sia assolutamente necessario tutelarla in ogni modo, specialmente dopo i tagli al settore effettuati nel recente passato; ed è altrettanto ovvio che qualunque rincaro che vada a colpire i cittadini consumatori non può essere accolto con gioia, ma, proprio in virtù del momento delicato che stiamo vivendo, occorre fare appello al senso di responsabilità di tutti e- conclude Nesci- avere fiducia nell’operato delle istituzioni”.
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