lunedì 2 maggio 2011

Direttiva UE per giocattoli più sicuri

dc20.jpg Il fenomeno della commercializzazione dei giocattoli pericolosi è in crescita costante in tutta Europa. Soltanto in Italia, nel 2010 la Guardia di Finanza ha sequestrato 8,8 milioni di giocattoli pericolosi (+55,8% rispetto al 2009) e 10,3 milioni di giocattoli contraffatti (-7,6% in confronto allo scorso anno). I primi due mesi del 2011 non sono molto incoraggianti: sequestrati oltre 2,17 milioni di giocattoli pericolosi e 745,6 mil giocattoli contraffatti.Così arriva dal 12 maggio un decreto legislativo che definisce il concetto di giocattolo (prodotto progettati o destinati, in modo esclusivo o meno, a essere utilizzati per fini di gioco da bambini di età inferiore a 14 anni) oltre ad indicare alcune tipologie di prodotti che non possono essere considerate giocattoli e che fanno esclusi dalla categoria .Attenzione è posta anche  sulle sostanze chimiche utilizzate.Il produttore ha una maggiore responsabilità ed è previsto un sistema di controlli che coinvolge anche i rivenditori, i quali devono contribuire alla creazione e conservazione di un sistema di dati che consentano di identificare il giocattolo in tutti i suoi passaggi. Queste misure servono a contrastare la contraffazione del marchio CE; i prodotti privi del marchio potranno essere presentati solo all’interno di fiere ed esposizioni, con chiara indicazione della mancanza di conformità.E c’è un’altra novità: il ruolo riconosciuto ad Accredia, l’Organismo nazionale italiano di accreditamento, che viene incaricato dell’attività di vigilanza degli Organismi di valutazione che operano nell’ambito delle attività propedeutiche alla marcatura CE dei giocattoli da parte dei produttori. Il Ministero dello Sviluppo Economico si occupa poi della successiva “notifica” alla Comunità Europea. Creare un organismo di controllo  unico  nato dalla fusione di altri 2 enti la SINAL  e la SINCERT  potrebbe aumentare la corruzione ?Questo ci chiediamo .In Europa i casi di intossicazione e ricoveri per giocattoli,indumenti,scarpe di importazione è preoccupante per cui l’Italia rischia di abbassare i suoi standard omologandosi a quelli della comunità europea .Il dito è puntato all’estero ma il problema è che le gli italiani non vogliono investire sul Made in Italy preferendo acquistare fuori dai suoi confini.

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