martedì 26 aprile 2011

L'Italia punta sull'energia verde?

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Nucleare si, nucleare no. Questo è il dilemma che si sono posti milioni di italiani negli ultimi mesi in vista del referendum di giugno. A risolvere il quesito ci ha pensato in via anticipata il governo che ieri ha deciso, attraverso l’emendamento al cosiddetto decreto omnibus, di rinviare la realizzazione delle centrali nucleari (8 entro il 2020) previste dal programma del governo lanciato nel 2008.
Secondo un recente sondaggio Ipsos, gli italiani avrebbero comunque decretato la sconfitta del nucleare con l’opposizione del 78% contro il 17% dei favorevoli.
Quale sarà quindi lo scenario futuro? Il governo dovrà sviluppare una nuova strategia di politica energetica concentrandosi molto probabilmente sulle rinnovabili. L’energia in Italia prodotta dalle fonti rinnovabili si aggira intorno al 20,1%, quindi bisognerà investire soprattutto in questo settore. In tal caso proprio ieri è stato discusso un nuovo provvedimento relativo agli incentivi sul fotovoltaico, il quale prevede lo stanziamento di 6-7 miliardi di euro l’anno, utili nel raggiungimento dell’obiettivo di 23 mila megawatt (il 25% del fabbisogno italiano) di produzione fotovoltaica entro il 2016. Di fatto, il nuovo decreto prevede per il 2011 e 2012 un periodo transitorio di riduzione progressiva degli incentivi. Con i 23 mila megawatt previsti per il 2016 si ipotizza di arrivare alla cosiddetta grid parity, cioè la produzione fotovoltaica avrà costi pari alle altre tecnologie energetiche e potrà sostenersi senza bisogno di incentivi.
Queste decisioni verranno comunque ridiscusse durante la Conferenza per l’energia convocata subito dopo l’estate per delineare la nuova strategia energetica che rafforzi e potenzi il sistema produttivo ed energetico italiano per il prossimo ventennio.

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